Location | Latina
Date | 2014
Client | Famiglia Tittarelli
Design | Devoto Design

Tittarelli Gioielli nasce in una location ricca di significato, in uno degli edifici di Fondazione della città di Latina caratterizzato da altezze di ordine gigante, un imponente portale di ingresso in travertino e pianta fortemente longitudinale.
Il tema progettuale proposto dalla famiglia Tittarelli prevede la realizzazione di uno store che celebri il gioiello in tutte le sue sfaccettature e che metta il prodotto al centro dell’attenzione del Cliente.
Il concept degli interiors si esprime con grandi elementi volumetrici lineari da cui vengono create le vetrine ottenute per un processo di svuotamento del volume mediante geometrie prismatiche. Le vetrine sono irregolari per posizione, altezza e dimensioni e si incastonano sul volume base in modo ritmico così come le tracce delle fresature che sono sottili ombre sulla superficie compatta.
Il volume lineare connette visivamente i due ambienti comunicanti: dal primo spazio in cui abbiamo la postazione cassa e una seduta per l’attesa si passa al secondo in cui due cappe di mt 2 di altezza incorniciano le due postazioni per vendite private.
Le superfici sono tenui e le nuances vibrano gradualmente dal bianco, al grigio perla fino a raggiungere i toni del beige o, nel caso degli imbottiti, il bordeaux. L’unico elemento dark è rappresentato dalla vetrina: una parete blindata in ferro antracite con vetrina complanare longitudinale segna il foyer e incornicia l’ingresso caratterizzato da una porta semaforica a pianta circolare.
Due lampade scenografiche composte da una cascata di bulbi posizionati a diverse altezze collaborano con i sistemi di illuminazione integrati negli arredi.
Le scelte materiche variano dal rovere sbiancato all’MDF laccato, da laminati effetto tessuto con effetti tridimensionali (Cleaf) a tessuti tecnici (Sudden, by Kvadrat). Il compito decorativo è affidato alle scansioni geometriche dei materiali che, disegnando una texture, vanno dal pavimento agli arredi.

Photo credit: Simona Strozzi